Attenzione alle email del Fisco che comunicano il riconoscimento di un rimborso fiscale: stanno circolando dei falsi messaggi di posta elettronica contenenti un tentativo di phishing.

A rendere noto il nuovo tentativo di phishing è stata la stessa Agenzia delle Entrate che avverte: si tratta di false mail inviate da un indirizzo contraffatto, non riconducibile all’amministrazione stessa.

Il messaggio va cestinato senza aprirlo. L’email, che mostra peraltro il logo dell’Agenzia delle Entrate, contiene in allegato un modulo che la falsa assistenza catastale e ipotecaria dell’Agenzia (il corretto indirizzo sarebbe “assistenzaweb@agenziaentrate.it”), chiede di scaricare per poter ottenere il rimborso fiscale.


Orientamenti favorevoli ai contribuenti, tranne che in caso di ritardi sul primo o unico versamento dell’imposta sostitutiva. L’originaria facoltà disciplinata dagli articoli 5 e 7, L. 448/2001 è stata riproposta dall’articolo 1, commi 997 e 998, L. 205/2017. La scadenza di versamento per la prima o unica rata della sostitutiva dell’8% è il 2 luglio, ed entro tale data deve essere asseverata anche la perizia giurata di stima per conto di persone fisiche, società semplici, associazioni professionali ed enti non commerciali. La Cassazione è stata “comprensiva” verso gli errori dei contribuenti, a eccezione dell’ipotesi in cui vi sia un tardivo od omesso versamento della prima o unica rata. Se, infatti, le rate successive possono essere oggetto di ravvedimento operoso, la prima rata non è ravvedibile e il mancato rispetto dei termini inficia l’opportunità. È oramai chiarito, invece, che il valore di perizia non obbliga il cedente a vendere “almeno” a tale corrispettivo, essendo possibile che la cessione avvenga a valori inferiori, senza rilievo fiscale per la minusvalenza ma anche senza che ciò determini, come preteso in passato dalle Entrate, una rinuncia all’affrancamento.


I dati dei contratti delle locazioni brevi, stipulate dal 1° giugno 2017 al 31 dicembre 2017, devono essere inviati all’Agenzia delle entrate entro il 20 agosto 2018. Il provvedimento dell’Agenzia delle entrate di ieri (n. 123723), ha prorogato, infatti, per quest’anno la scadenza del 30 giugno.


L’utilizzatore di prestazioni occasionali non deve compilare la certificazione unica per il lavoratore, perché vi provvede direttamente l’Inps. Questa la precisazione fornita ieri dall’istituto di previdenza al Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro in merito alla casella 49 della CU, i cui dati vanno inviati entro oggi.


Via libera al nuovo esonero contributivo sulle assunzioni. A premiare i datori di lavoro, sono i giovani d’età inferiore a 35 anni in caso di assunzione, per la prima volta nella loro vita, con rapporto dipendente a tempo indeterminato. Non ostacola l’accesso all’incentivo, che consiste di uno sgravio del 50% dei contributi per 36 mesi, l’eventuale pregresso svolgimento, da parte del giovane, di prestazioni in modalità diverse dal lavoro dipendente a tempo indeterminato (lavoro a termine, co.co.co., partita Iva, etc.). Per facilitare la verifica del diritto all’incentivo, l’Inps ha messo online una utility che, in base al codice fiscale, sa dire se il soggetto ha avuto o meno rapporti a tempo indeterminato. Allo sgravio hanno accesso tutti i datori di lavoro del privato, imprenditori e non (inclusi studi professionali). A spiegarlo, tra l’altro, è l’Inps nella circolare n. 40/2018 di ieri. Il bonus è già fruibile dal corrente mese di marzo, mentre per il recupero dei mesi di gennaio e febbraio c’è tempo fino al 30 giugno (invio denuncia UniEmens di maggio).


Cade l’obbligo dell’invio della raccomandata informativa nel caso in cui l’atto giudiziario, notificato a mezzo posta, venga consegnato a persona diversa dall’effettivo destinatario. Questa è una delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2018 (205/2017) che ha apportato una serie di modifiche alla L. 890/1982 che disciplina la notificazione a mezzo posta degli atti giudiziari e consente anche all’Amministrazione finanziaria di notificare a mezzo posta, direttamente dagli uffici finanziari, gli avvisi e gli altri atti che per legge devono essere notificati al contribuente.


I compensi, i premi, i rimborsi spese e le indennità di trasferta, corrisposti dalle società sportive agli sportivi dilettanti, dal 1° gennaio 2018 in avanti, sono detassati fino a 10mila euro. Il precedente limite era di 7.500 euro. La novità è prevista dall’articolo 1, comma 367, dell’ultima Legge di Bilancio (articolo 69, comma 2, Tuir). Sono in ogni caso esclusi dalla tassazione – quindi non intaccano il limite di 10.000 euro – i rimborsi di spese documentate relative al vitto, all’alloggio, al viaggio, al trasporto sostenute per prestazioni effettuate fuori dal territorio comunale. Il superamento della soglia di 10.000 euro deve essere verificato facendo riferimento all’ammontare complessivo dei compensi percepiti nell’anno dall’atleta anche se corrisposti da società sportive diverse. L’innalzamento della soglia dovrebbe dare luogo a ulteriori effetti (indiretti) per ciò che riguarda la tassazione delle somme corrisposte in misura eccedente rispetto al nuovo limite. L’articolo 25, L. 133/1999 dispone che «la ritenuta è a titolo d’imposta per la parte imponibile dei suddetti redditi compresa fino a lire 40 milioni ed è a titolo di acconto per la parte imponibile che eccede il predetto importo». Con la soglia di 7.500 euro, la ritenuta a titolo d’imposta si applicava fino a 28.158 euro (frutto della somma tra l’area detassata e 20.658,28 euro, cioè i vecchi 40 mi- lioni di lire). Con la soglia a 10.000 euro, invece, la ritenuta a titolo di imposta dovrebbe applicarsi fino a 30.658 euro.


Le nuove regole sui dividendi percepiti dalle persone fisiche, che derivano dalla totale equiparazione delle partecipazioni qualificate a quelle non qualificate, si applicheranno alle somme percepite a partire dal 1° gennaio 2018. Tuttavia, le novità previste dal DDL di bilancio 2018 prevedono un regime transitorio destinato a rimanere in vita parecchi anni. Vengono infatti dichiarate applicabili tutte le regole del D.M. del 26 maggio 2017, e questo comporta il fatto che il regime di tassazione dei dividendi non dipende dalla data in cui viene deliberata la distribuzione, ma piuttosto dal periodo nel corso del quale si sono formati gli utili che vengono distribuiti.


Giro di vite contro l’evasione sulle schede carburante di imprese e professionisti. A partire dal 1° luglio 2018 fatturazione elettronica e stop ai pagamenti in contanti per poter dedurre i costi dal reddito e detrarre l’Iva sugli acquisti. Agenzia delle entrate e GdF porteranno avanti un piano straordinario di controlli nel triennio 2018-2020. In arrivo per i gestori degli impianti di distribuzione un credito d’imposta, pari al 50% delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate con il Pos. È quanto stabilisce un emendamento approvato dalla Commissione bilancio di Montecitorio alla Legge di bilancio per il 2018.


Abolizione degli studi di settore rinviata di un anno. O almeno questo è quello che il Governo e l’Amministrazione finanziaria si accingono a fare con un emendamento alla manovra di bilancio. A pochi giorni dal via libera ai primi 70 indicatori sintetici di affidabilità fiscale (Isa), chiamati a sostituire dal prossimo anno gli studi di settore per oltre un milione di partite Iva, l’Agenzia delle entrate e il Ministero dell’economia hanno già pronto il correttivo al DDL di bilancio all’esame della Camera con cui rinviare di un anno l’operazione. Al momento, infatti, sarebbe troppo complicato gestire contemporaneamente le nuove 70 pagelle fiscali e i restanti studi di settore per gli altri 2-2,5 milioni di imprese, artigiani, commercianti e professionisti. L’emendamento, che potrebbe essere presentato anche in via parlamentare già entro oggi, per come è scritto non sembra presentare profili di inammissibilità. Si tratta, infatti, di una proroga secca all’anno d’imposta 2018 (oggi è il 2017) del termine di entrata in vigore degli Isa disposta con la manovra correttiva di primavera (articolo 9-bis, D.L. 50/2017). Come tale troverebbe posto tra quei commi che nel corso della prima lettura al Senato hanno ospitato sul treno della Legge di Bilancio il cosiddetto “milleproroghe”.

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